La depressione è un disturbo a elevata prevalenza nella popolazione generale. È nota fin dall’antichità con il nome di melanconia.
Non é facile definire chiaramente la depressione in quanto esiste una linea di continuità che la collega alla tristezza (un emozione comune a tutti), al dolore e al lutto.
Inoltre, la depressione, è in relazione anche con l’umore, inteso come lo stato emotivo globale, transitorio, con il quale percepiamo e viviamo tutti gli aspetti della nostra vita.
La diagnosi differenziale, quindi, ha un’importanza fondamentale soprattutto perché è importante saper riconoscere gli aspetti “naturali” della tristezza e del dolore e il loro significato evolutivo-adattivo (reazione alla frustrazione, alla separazione, alla perdita).
In generale la qualità che fa traghettare l’umore negativo, il dolore e la tristezza nella depressione può essere riconosciuta nella loro pervasività, nell’interessare mente e corpo allo stesso tempo, nell’avvertire questi vissuti come permanenti nella vita della persona e, soprattutto, nell’idea che non è possibile modificarli dalle situazioni esterne tristi o liete, nell’intensità del dolore, che tende a bloccare tutta la dimensione evolutiva, la speranza, imbrigliando, legando, sia i vissuti psicologici sia quelli fisici.
Considerazioni terapeutiche
Uno dei vissuti tipici della depressione sono propri i sensi di colpa, che pervadono la persona in buona parte della propria giornata. I sensi di colpa spesso sono legati all’idea che la persona ha commesso qualcosa di sbagliato, ma soprattutto irreparabile con il quale dovrà convivere per il resto delle propria vita.
Nel mio lavoro con le persone depresse molto spesso inizio proprio ad esplorare questi vissuti che vengono rappresentati come delle vere e proprie “catene” che bloccano tutta la vita psichica, relazionale, affettiva, lavorativa aumentando l’umore depresso, in particolare la tristezza, il pessimismo, l’avvilimento e la malinconia.
L’obiettivo principale del lavoro psicoterapeutico con persone depresse è quello di rafforzare le capacità adattive, migliorando la stima di sé, abbassando i sensi di colpa, il vissuto di espiazione e stimolando la persona a raccontare aspetti importanti della propria vita con il doppio obiettivo di tenere aperto un contatto profondo con se stessa e contrastare il sentimento di irrimediabilità del proprio vissuto depressivo.
Il compito del terapeuta è quello di aiutare la persona a concepire nuovi e possibili modi di vivere, le aspirazioni idealizzate devono essere sufficientemente modificate per essere realizzate o essere abbandonate e sostituite con altri scopi e obiettivi raggiungibili.
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